Una sequenza alfanumerica ci dice tutto di tuorli e albumi


Mangereste mai un uovo di una gallina allevata in gabbie strette, molto popolate e, per di più, illuminate con luce artificiale? Se la risposta è sì, potete anche smettere di leggere. Se la risposta è no, sappiate che potete scoprire facilmente l’uovo da comprare. La chiave di volta è quel codice alfanumerico presente sul guscio di cui tante volte ci siamo chiesti l’esoterico significato.

L’UOVO IDENTIFICATO

È dal 2004 che tutte le uova prodotte nelle U.E. devono essere identificate da questo codice che ne stabilisce la tracciabilità. Interpretarlo è molto facile sapendo che:

  • La prima parte è costituita da una singola cifra indicante il tipo di allevamento. Le tipologie di allevamento ammesse sono quattro:
  • 0 = biologico, razze rustiche che razzolano per terra all’aria aperta. La densità massima è di 6 galline per m² ed il mangime è di origine controllata, in genere mais e cereali biologici;
  • 1 = all’aperto, allevamento a terra in spazi ampi all’aperto destinati al razzolamento;
  • 2 = a terra, galline allevate in grandi capannoni con luce artificiale e una densità non superiore a 7 animali per m²;
  • 3= in gabbia, galline allevate in strutture di metallo con una superficie di 750 cm², alte 45 cm, illuminate da luce artificiale e con elevata densità di popolazione.
  • La seconda parte del codice è costituita dalla sigla del paese di provenienza (esempio: IT per l’Italia); dal codice ISTAT di 3 cifre che individua il comune dove si trova l’allevamento; dalla sigla della provincia di competenza (esempio: MI, NA, TO etc.) e dal numero che identifica l’allevamento.

Uovo

LE INFORMAZIONI SUL PACKAGING

Al di là del guscio, importanti informazioni sono contenute anche sull’imballaggio: per esempio il giorno di deposizione dell’ uovo, la scadenza e il peso. Da chiarire che esistono due categorie di uova:

  1. la categoria A, che include le uova destinate al consumo diretto, denominate “uova fresche”
  2. la categoria B, che include uova non adatte al consumo umano, ma all’uso industriale. Per queste uova non c’è obbligo di stampigliatura, ma l’obbligo di imballaggi contraddistinti da un’etichetta di colore rosso.

Da notare che le uova di categoria A devono avere:

  • guscio e cuticola: normali, puliti, intatti;
  • camera d’aria: altezza non superiore a 6 mm, immobile; tuttavia, per le uova commercializzate la dicitura «extra», l’altezza non deve superare i 4 mm;
  • albume: chiaro, limpido, di consistenza gelatinosa, esente da corpi estranei di qualsiasi natura;
  • tuorlo: visibile alla speratura soltanto come ombratura, senza contorno apparente, che non si allontani sensibilmente dal centro dell’ uovo in caso di rotazione di questo, esente da corpi estranei di qualsiasi natura;
  • germe: sviluppo impercettibile;
  • odore: assenza di odori estranei.

Infine, è da sapere che il peso delle uova fresche ne definisce la classificazione:

  • XL o Grandissime, con peso di 73 g e più
  • L o Grandi, con peso di 63 g e fino a 72 g
  • M o Medie, con peso di 53 g e fino a a 62 g
  • S o Piccole, con peso di 52 g

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