Intervista al campione olimpico a proposito di pratica sportiva e cibo


Quella di Massimiliano Rosolino più che una carriera è una collezione di successi, come ricordano 60 medaglie in 13 anni. Riconoscimenti internazionali che lo hanno portato sul tetto del mondo, come atleta e come esempio di lealtà e correttezza. Continua ad avere una vita ricca di impegni professionali anche dopo l’abbandono dell’attività agonistica. Con lui abbiamo fatto una lunga chiacchierata a proposito di sport, benessere fisico e alimentazione.

MASSIMILIANO ROSOLINO TRA GUSTO E BENESSERE

La prima, inevitabile, domanda posta a Massimiliano Rosolino ha riguardato l’importanza dell’alimentazione nella pratica sportiva. La sua risposta è stata chiara, con una precisa indicazione. Ecco cosa ci ha detto.

Per fare attività sportiva, io suggerisco di avere una buona benzina, poiché bisogna affrontare molte ore di duro allenamento oppure essere lucidi prima di una gara e si deve cercare di recuperare. Ovviamente è quello che ingerisci che poi ti ritrovi. Ovvio anche che ci sono degli sportivi, fortunatissimi e fortissimi, che mangiano quello che vogliono e sono forti lo stesso. Io rispondo sempre a questa provocazione sostenendo che potrebbero essere ancora più forti. Soprattutto quello che fa l’alimentazione è mantenere il motore acceso per più tempo. È come avere una benzina pulita.

Massimiliano, quando si parla di alimentazione e pratica sportiva, viene sempre fuori il tema degli integratori. Qual è la tua opinione in merito?

Hai detto bene la parola è “integratori”. Integrare significa dare ciò che non si riesce ad apportare, tramite l’alimentazione, il cibo, alla propria dieta quotidiana. Secondo me ci vuole sempre un referente: il medico sportivo, di base, quello che ti fa l’elettrocardiogramma a inizio stagione, o comunque qualcuno che ne sa più di te. Non cerchiamo di copiare il vicino di casa, perché non stiamo parlando dei compiti in classe.

Massimiliano, è cambiato il rapporto con il cibo dopo l’abbandono dell’attività agonistica?

È cambiato sì, perché quando facevo attività agonistica prima di tutto pensavo “il fine giustifica i mezzi”, quindi a pranzo mangiavo sempre carboidrati, ma se lo facessi adesso, mi addormenterei alla guida. Quello che è cambiato è che magari adesso l’indice glicemico, che sarebbe lo zucchero presente negli alimenti, cerco di mantenerlo meno acuto possibile. Perciò più porzioni di verdura, sia cruda che cotta, a pranzo principalmente il secondo piatto, che deve variare da un giorno all’altro, non è che ci fissiamo tutti con il famoso petto di pollo, il tacchino o la bresaola. Bisogna mangiare in maniera più varia possibile. La sera invece, sfatando un po’ il mito della pasta, mangio sempre carboidrati affiancati da una porzione di verdura, quasi sempre cotta. A volte, sempre la sera, inserisco anche qualche proteina, ma non è dominante.

Massimiliano, qual è, invece, la trasgressione che ti concedi? Ce n’è una?

Siamo tutti peccatori! Io ho fatto tante vasche, ma le più belle che faccio sono quelle nel gelato! Perciò: vasche di gelato! E poi durante la mia giornata, non ho mai mangiato così tanto cioccolato fondente, ovviamente sopra al 70%.

Massimiliano, per finire, qual è il piatto che rappresenta al meglio la tua idea di gusto?

La pasta col pomodoro è infinita, perché ogni volta che la fai, che sia il pelato, il pomodorino giallo, quello rosso, il Marzano o quello del Vesuvio, comunque ogni volta ti regala un gusto meraviglioso. L’unica cosa che faccio ultimamente ci grattugio un bel po’ di zenzero, quindi dà questo tocco piccante al piatto, simile al peperoncino.

 

 

Fonte foto: www.kinderpiusport.it

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