Le giuste distanze tra piano cottura, lavandino e dispensa fanno la comodità del cuore della casa
Definire il design di una cucina tutto è tranne che affidarsi solo al proprio gusto estetico. Con tubi del gas e dell’acqua, prese elettriche, cappe aspiranti, contatori vari e una superficie che spesso non arriva a 15 mq, la cucina è un luogo complicato da gestire.
E anche pericoloso. Nel corso degli anni sono state definite delle regole di progettazione ben precise. Il “triangolo di lavoro” è un ottimo esempio di codificazione di cui tenere conto. Questa teoria risale agli anni ’20 e prende in esame la corretta disposizione di tre zone fondamentali:
- La zona conservazione, con dispensa e frigorifero;
- La zona lavaggio, con lavello e lavastoviglie;
- La zona cottura, con forno e piano di cottura.
Tale ordine non è casuale ma è determinato dal naturale utilizzo in sequenza delle tre aree.
Se collegate simbolicamente, queste tre zone devono formare un triangolo con un perimetro compreso tra 4 e 8 m così da definire un’area, rigorosamente priva di ostacoli e con non sia in una zona di passaggio, all’interno della quale sia possibile muoversi con agilità.
La predisposizione preferita dai cuochi professionisti è quella della cucina parallela con il lato lavaggio/cottura opposto a quello di conservazione: in questo caso la teoria del triangolo si applica alla perfezione come nel caso di disposizioni a L o a U. La realtà abitativa di molti deve, però, fare i conti con spazi ristretti: questo spiega perché la disposizione più diffusa sia quella della cucina lineare, detta anche monoparete.
In questo caso è bene che le zone di lavaggio e preparazione siano al centro, ponendo ai lati gli spazi di conservazione, per esempio il frigo, e quelli di cottura. Resta immutato il vincolo di almeno 4 m per la lunghezza del perimetro.
È ovvio che, dato un certo spazio, tutti i problemi sono risolti da un interior design esperto e da un budget congruo, ma è possibile arrangiarsi anche da soli familiarizzando con la teoria del “triangolo di lavoro” e tenendo conto di alcune nozioni basilari.
Ecco alcune indicazioni da non ignorare:
- Sincerarsi che l’entrata in cucina, con porta o meno, sia larga almeno 80 cm;
- Avere sempre un piano di appoggio nei pressi del forno;
- Fare in modo che la presenza di eventuali isole di cucina non interferisca con i lati del triangolo di lavoro;
- Assicurarsi che la distanza tra i piani di appoggio e i mobili posti in alto, tipo la credenza, sia pari ad almeno 40 cm. E che quella tra piani cottura e lavandino non sia inferiore a 60 cm;
- Verificare che lavello o piano di cottura siano collocati almeno a 40 cm dagli angoli, così da non urtare con gomiti o pentole.
Insomma, ad essere gustopratici, sappiate che progettare una cucina non è tanto una questione di spazio disponibile, quanto di organizzazione.