Nel 2018 si prevede il boom di alimenti come il kimchi, il kefir e il miso
Partiamo dalla domanda più spontanea: cosa sono i cibi probiotici? Sono alimenti che facilitano il benessere intestinale favorendo lo sviluppo di batteri benefici, per esempio bifidobatteri e lattobacilli. Questi batteri favoriscono la digestione, abbattendo lattosio, zuccheri e amidi, e inibiscono anche la proliferazione di batteri nocivi come l’Escherichia coli. È grazie a loro che i cibi probiotici riescono a riequilibrare la flora intestinale. Di solito vengono consigliati se si assumono antibiotici, considerato che questi ultimi, invece, i batteri buoni li distruggono. Molti esperti, però, suggeriscono di consumare cibi probiotici anche se si è in salute. Specie nei cambi stagionali o se si è esposti al rischio di contrarre infezioni. Insomma, i cibi probiotici, con il loro carico di fermenti lattici vivi, fanno bene: nel 2018 potrebbero affermarsi definitivamente.
IL KEFIR
È un latte fermentato simile allo yogurt e si presenta come una bevanda dal sapore leggermente acido ma piacevole. Nelle regioni caucasiche viene prodotto dalla notte dei tempi. La preparazione tradizionale combina latte fresco di pecora, capra o vacca e granuli di kefir, portatori di batteri e lieviti. La fermentazione fa il resto. Si trova facilmente sia nella versione tradizionale che in quelle a base di latte di soia o latte di riso. Ne esistono anche varianti solo con acqua zuccherata.
LA KOMBUCHA
La kombucha è una bevanda leggermente effervescente a base di tè nero o tè verde. La sua produzione è centrata su un processo fermentativo innescato da una coltura di batteri e lieviti nota come Scoby. Anche la kombucha ha origini antichissime risalenti alla dinastia cinese di Qin. Può essere preparata in casa ma è meglio acquistarla in negozi specializzati. Va ricordato che non è priva di effetti collaterali, quindi è preferibile un consumo ragionato (e informato).
IL MISO
Chi ama la cucina giapponese conosce bene questo condimento dalla consistenza cremosa. Il miso si ottiene tradizionalmente facendo fermentare semi di soia gialla con il fungo koji. Si può preparare anche sostituendo la soia con riso, orzo, segale o altri cereali. Sono disponibili diverse varietà, anche da agricoltura biologica, e si può comprare nei negozi alimentari di prodotti asiatici oppure online. Si può utilizzare al posto del dado per salare minestre o risotti, ma va aggiunto solo a fine cottura. I cibi probiotici, infatti, non vanno bolliti: il calore uccide i loro preziosi fermenti lattici vivi.
IL KIMCHI
Altro alimento probiotico di origine asiatica che si ottiene facendo fermentare il cavolo cinese e ortaggi simili, per esempio la verza. L’elemento piccante, sotto forma di peperoncino rosso, è una costante della sua preparazione cosi come zenzero, cipollotti freschi e aglio. Tutti questi ingredienti costituiscono la salamoia in cui si fa marinare e, quindi, fermentare il cavolo. Viene normalmente usato per insaporire panini, verdure e involtini, sia di carne che di pesce. Si trova nei negozi di prodotti coreani e in alcune erboristerie particolarmente fornite.
IL TEMPEH
ll tempeh è meglio conosciuto come “carne di soia” e, come intuibile, è uno degli alimenti base della cucina vegana. È ottenuto attraverso un processo di fermentazione dei fagioli di soia gialli e viene preparato in diversi modi. In generale, si consiglia di cuocerlo al vapore per fargli perdere il caratteristico retrogusto amarognolo. Il tempeh è ormai molto diffuso: è facile reperirlo nel banco frigo di molti supermercati
I CRAUTI
Un classico della cucina tedesca e, più in generale, di quella dell’Europa orientale. I crauti si ottengono dalla fermentazione lattica del cavolo cappuccio ed hanno un sapore deciso ed alquanto piccante. Un gusto particolare che li rende poco graditi ad alcuni e molto apprezzati da altri. È possibile realizzare in casa delle conserve fai da te di crauti. Si sposano con molti cibi, a partire dai wurstel naturalmente.
LO YOGURT, IL DECANO DEI PROBIOTICI
Ultimo dell’elenco ma solo perché merita ben poche presentazioni: lo yogurt è il decano di tutti i cibi probiotici. Quello a cui si può ricorrere tutti i giorni e in qualunque posto senza perdersi in esotismi culinari. Scegliere quello giusto non è complicato: a guidarci è proprio la presenza dei famosi batteri buoni, innanzitutto i lattobacilli. Bisogna piuttosto prestare attenzione alla data di scadenza perché i fermenti probiotici funzionano se vivi. Meglio, quindi, puntare su uno yogurt che ha ancora molti giorni di consumo. Fresco è il top.
Fonte foto: www.pexels.com