Un sondaggio rivela che il 68% dei consumatori è preoccupato dal ripetersi degli scandali
Gli italiani temono sempre più le frodi alimentari, tant’è che un consumatore su tre chiede di punirle con l’arresto. Lo rivela uno studio dell’Istituto Ixè sul livello di preoccupazione degli italiani in tema di cibo e salute. I risultati sono, come prevedibile, molto chiari e significativi. Il 68% degli intervistati teme l’impatto negativo di quello che mangia, soprattutto per il ripetersi degli scandali alimentari. Un timore così forte che, in caso di contraffazioni, il 51% degli stessi chiede la chiusura dell’attività coinvolta. Con un buon 29% che invoca, addirittura, il carcere.
I MILLE VOLTI DELLE FRODI ALIMENTARI
Il sondaggio evidenzia, in pratica, che la maggioranza dei consumatori individua nelle frodi il principale pericolo di origine alimentare. Una problematica molto sentita che trova ulteriore giustificazione nel fatto che l’alterazione del cibo può svilupparsi in mille modi. Si va dalla “semplice” contraffazione delle etichette alla adulterazione del prodotto. Basti pensare ai formaggi a base di polvere di latte o all’olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine. Così come all’uso del perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella o dell’anidride solforosa per rendere più rossa la carne. Senza dimenticare l’impiego del Cafodos, dannoso spray chimico, per far sembrare il pesce artificiosamente più fresco.
COME DIFENDERSI
Difendersi dalle frodi alimentari non è facile, ma non è difficile tenere d’occhio alcuni indicatori. Innanzitutto, il prezzo: quando sono troppo bassi è meglio essere diffidenti. Un vero olio extravergine italiano, ad esempio, non può costare meno di 7 euro al litro. Altra pratica vivamente raccomandata è quella di fare acquisti da fornitori affidabili. Ormai non mancano le occasioni e gli strumenti per scegliere il ristorante giusto o il fruttivendolo onesto. Al di là dei comportamenti individuali, però, è necessario attuare delle misure preventive che interessino l’intera filiera alimentare. È in questo senso che muovono le richieste delle associazioni di categorie per un’etichettatura sempre più dettagliata sull’origine dei prodotti. Molto efficace, poi, sarebbe l’abolizione del segreto sui flussi commerciali provenienti dall’estero. Sì, perché le frodi alimentari si originano spesso oltre i confini nazionali. Basti pensare agli infiniti taroccamenti del made in Italy.
Fonte foto: www.compfight.com